le uve utilizzate per produrre vino biologico
Enogastronomia

Le caratteristiche e le proprietà del vino biologico

Gli italiani pensano sempre di più al loro benessere a tavola e molti si chiedono se bere vino biologico possa contribuire ad assicurarsi una migliore qualità del prodotto. Molte aziende vinicole italiane hanno scelto negli ultimi anni di rispettare i criteri di produzione necessari per ottenere la certificazione bio.

Il “vivere biologico” è diventato una specie di status-symbol. I consumatori meno esperti talvolta pensano che le caratteristiche e le proprietà dei vini biologici siano migliori di quelle della bevanda prodotta secondo lo standard tradizionale. La vite viene coltivata nel suo ambiente naturale, circondata dalle erbe spontanee, con una biodiversità sviluppata e produce dei frutti equilibrati. Questi solitamente riescono a esprimere le caratteristiche tipiche del territorio e a mantenere intatte le loro proprietà.

Ma cosa significa esattamente vino biologico? Scopriamo a cosa si riferisce questa definizione.

La definizione di vino biologico in base alla regolamentazione della Comunità Europea

Le cantine di vino biologico

Fino a non molto tempo fa, quando il bio ha cominciato a prendere piede nelle nostre coltivazioni e sulle tavole degli italiani, si parlava di vino proveniente da uve biologiche. Dal 2012, invece, con l’entrata in vigore del regolamento CE 203/2012 è stata ufficializzata la definizione di vino biologico. Questa normativa stabilisce quali sono i criteri per certificare come biologico l’intero processo di vinificazione e di trasformazione delle uve. Un vino si può definire bio solo se:

  • proviene da uve coltivate al 100% senza usare agenti chimici di sintesi;
  • per quanto riguarda la vinificazione, in cantina si devono rispettare dei limiti di utilizzo dei solfiti.

In tal modo si può apporre sull’etichetta il logo comunitario che certifica l’intero processo produttivo del vino secondo i criteri bio.

Come ottenere la certificazione biologica per un vino?

L’iter per ottenere la certificazione biologica di un vino non è semplice e comporta dei costi che molte aziende italiane, che producono vino di ottima qualità, non sono in grado di affrontare. Gli organismi competenti sottopongono i produttori a continui e ferrei controlli per verificare l’ottemperanza agli obblighi di legge.

In Italia le regioni in cui si concentra maggiormente la presenza di vigne bio sono Sicilia, Puglia e Toscana.

Vino biologico italiano: un mercato in crescita

Le vigne a coltivazione biologica

La domanda di mercato in Italia cresce di anno in anno e i consumatori sono sempre più attenti all’impatto dei prodotti che acquistano sull’ambiente e sull’ecosistema. Gli ettari di terreno coltivato per produrre vini biologici nel nostro Paese sono aumentati vertiginosamente. Si tratta di una scelta etica e anche imprenditoriale che vuole accontentare una richiesta in aumento. Molte cantine commercializzano questo prodotto tramite i canali della grande distribuzione organizzata. Anche sugli scaffali dei supermercati, infatti, si può trovare un’ampia offerta di vini biologici.

Uno dei fattori che invoglia gli italiani all’acquisto di questo tipo di bevanda è il fatto che non vengano utilizzati agenti chimici di sintesi per realizzarla.

Il prezzo dei vini bio: perché costano di più

l'uva usata per fare il vino biologico

La coltivazione della vite biologica comporta alcune difficoltà in più rispetto a quella tradizionale. Un esempio è il fatto che, per proteggere il raccolto dalle intemperie, si possono usare esclusivamente prodotti naturali. Ciò è possibile soprattutto con l’aiuto di tecnologie moderne e di agronomi esperti. Per la fertilizzazione del terreno, inoltre, si impiegano concimi organici. Queste sono solo alcune delle ragioni per cui il vino biologico spesso costa di più. Ne parlo a “Il Gusto con Candy Valentino” sulla Webradio SenzaBarcode:

Candy Valentino

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