Romanè, la nuova trattoria a Roma
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Nuova trattoria a Roma, Stefano Callegari si fa avanti con Romanè

Dopo il grande successo nel settore dello street food, raccolto con il primo punto vendita Trapizzino a Roma, Stefano Callegari si lancia nel mondo della ristorazione “vera” con Romanè. Questa trattoria a Roma, al confine tra il quartiere Prati e il Trionfale, è la scommessa dello chef per far stare tutti – bene – seduti a tavola, con piatti semplici e abbondanti. L’entusiasmo imprenditoriale non lo ha portato fuori strada, infatti l’esperienza gastronomica che ho vissuto quando sono andata a pranzo da Romanè mi ha colpito positivamente. Ve la racconto!

Romanè, trattoria a Roma per sentirsi a casa

Il ristorante di Stefano Callegari a Roma
La mise en place di Romanè

Il nome ricorda immediatamente, soprattutto ai cittadini, un vinello dei Castelli Romani, la romanella. In realtà deriva dall’espressione “dare una romanella” che significa ripulire un locale senza eseguire lavori strutturali importanti. Si strizza anche l’occhio con ironia ai grandi vini francesi e alla denominazione d’origine Romanée. In fine, si fa un po’ il verso alla pizzeria Maccarè aperta dallo chef al Castello di Maccarese.

La location estremamente accogliente, vivace e curata nell’arredo e nelle mise en place, conta 40 coperti all’interno e 20 all’aperto. Catturano subito l’attenzione dell’avventore i numerosi e variopinti piatti del Buon Ricordo di varia provenienza, affissi alle pareti.

Il menù di Stefano Callegari per Romanè

Il menù è focalizzato su sapori familiari e cibi cotti in modo semplice, in pentola, al tegame, stufati e in umido, per una una cucina del ricordo, basata su tecniche classiche. Tra gli altri, spiccano le fettuccine al tortellino Romanè. Sono cotte nel brodo di carne tramite una ricca mantecatura con parmigiano, noce moscata, julienne di mortadella e prosciutto crudo. In poche parole, l’originalità è che il ripieno classico dei tortellini viene usato come condimento. Tra i piatti che si possono trovare in lista, a seconda della stagione, ci sono:

  • l’insalata di coppa,
  • le Murge inverse ovvero polpettine di fave su crema di cicoria ripassata,
  • il crostone con polpo,
  • i vermicelli broccolo e pecorino,
  • gli spaghettoni all’elorina,
  • il pollo alla cacciatora;
  • l’abbacchio al tegame;
  • le polpette di bollito;
  • la fettona panata (il nome la dice lunga sulle dimensioni);
  • il piccione ripieno;
  • il baccalà panato;
  • l’uovo in trippa Romanè.

Quanto si spende in questa trattoria di Roma e cosa scegliere?

Nonostante si tratti di piatti per la maggior parte semplici, le porzioni generose e la scelta di carni, pesci e verdure freschissimi incidono sui costi, non proprio da trattoria. Per fare un esempio, una Amatriciana costa 14€.

Il mio consiglio è quello di puntare sulle proposte di mare, come il crostone con polpo, il baccalà panato, le seppie con i piselli e le alici. E poi sui primi piatti originali, che sono il punto di forza di questo ristorante.

Può essere il posto giusto dove andare quando si hanno ospiti curiosi di provare la cucina tradizionale i quali, però, non amano i cibi troppo grassi o pensanti.

Candy Valentino

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