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Assisi: il Cammino di San Francesco è un luogo dove ritrovarsi

La Basilica di San Francesco, tappa importante del Cammino di San Francesco

 

Cosa c’entra il Cammino di San Francesco con il wellness? Potrà sorprendere la scelta di inserire un articolo sui percorsi spirituali proposti alla Borsa Internazionale del Turismo Religioso 2018 all’interno della rubrica “benessere”. Ma una cosa emersa in questi tre giorni di presentazione dei cammini e degli itinerari religiosi, ovvero:

  • i Cammini dell’Umbria a cura di Sviluppoumbria,
  • i Cammini in Italia a cura di FIAET Nazionale,
  • i Cammini Lauretani,
  • il Cammino degli Angeli,
  • il Cammino della Settimana Santa a Vico del Gargano,
  • i Cammini in Brasile,
  • i Cammini in Persia

 

è che il benessere fisico e quello dell’anima spesso sono strettamente connessi l’uno con l’altro. Può apparire una banalità ma è quello su cui si concentra, ad esempio, la proposta di uno dei seller che partecipa alla BTRI 2018. L’Associazione brasiliana Sentieri dello Spirito http://www.sentieridellospirito.it/, con sede a Milano propone percorsi di consapevolezza, collegando scienza e religione.

 

La presentazione del Cammino di San Francesco, un’occasione per scoprire Il Palazzo dei Priori

Il 24 Novembre la città di Assisi ha proposto tante possibili “vie” per chi vuole tentare un percorso di ricerca di sé stessi nella città di San Francesco. Se vi troverete ad Assisi, il Palazzo Comunale merita senz’altro una visita. I magnifici affreschi della Sala degli Stemmi e della Sala Conferenza BTRI 2018 presentazione del Cammino di San Francescodel Consiglio, dove si è svolto l’incontro di benvenuto tra:

  • il Sindaco della Città di Assisi, Stefania Proietti;
  • l’Assessore al Turismo Regione Umbria;
  • i rappresentanti della Federalberghi Umbria;
  • i rappresentanti della Rete System

 

con i buyer e la stampa invitati alle giornate della BTRI 2018, raccontano la storia della Città in modo quasi didascalico. C’è ancora tempo inoltre, per apprezzare la mostra di Enzo Morelli esposta nella Sala della Conciliazione, presentata dal dott. Giulio Proietti Bocchini, Dirigente del Settore Turismo di Assisi.

 

Aprire il Cammino di San Francesco a tutti: ecco le proposte

Luigi Rossetti, Direttore dello Sviluppo Economico e delle Attività Produttive della Regione, ha sottolineato l’intenzione di innovare e specializzare l’offerta che riguarda gli itinerari religiosi in Umbria. L’obiettivo è quello di renderla di qualità e coerente, affinché quello religioso non sia considerato un turismo di serie B. Nicola Ucci, direttore della BTRI ha affermato: «In un mondo in cui ciascuno di noi si sente un po’ frastornato, Assisi si riconferma più che mai come la città della pace e dello spirito». «Abbiamo il dovere di far conoscere la spiritualità di Assisi all’esterno» ha aggiunto la Sindaca. «E possiamo affermare con certezza che ad oggi Assisi è la capitale del turismo religioso internazionale: questa forte spiritualità è sentita da molte popolazioni quando arrivano qui». Elena Angeletti, presidente di Discover Assisi Convention Bureau ha concluso: «Ci definiamo cittadini dell’universo perché questa città è luogo di incontro della spiritualità mondiale».

 

Il Cammino di San Francesco per i disabili

Andrea Devicenzi, il Cammino di San Francesco per disabiliL’intervento di Andrea Devicenzi, atleta paralimpico e mental coach ha colpito particolarmente. «Ero un ragazzo di 17 anni a cui le cose andavano bene. Poi, come spesso accade nella vita, in una frazione di istante tutto è cambiato radicalmente. Nel mio caso, a causa di un incidente che mi ha fatto perdere una gamba». Senza soffermarsi sulla sua storia incredibile, Devicenzi ha accennato a come sia riuscito a riprendersi da quella disgrazia, trovando un buon lavoro e mettendo su famiglia. Ma a seguito di un viaggio in India gli è parso chiaro quanto avesse bisogno di qualcosa di più per dirsi soddisfatto. Il cammino da La Verna ad Assisi è stato una delle sue imprese, degli obiettivi raggiunti dopo aver cominciato un percorso di crescita interiore.

 

“Un passo alla volta”: affrontare il Cammino di San Francesco insieme ad un mental coach

Può capitare nella vita o nell’attività lavorativa di tutti di sentire che non si sta andando nella direzione giusta o che all’improvviso ogni certezza crolli. La proposta di Andrea Devicenzi insieme a Stefano Locatelli è quella di una formazione esperienziale “itinerante” per superare le difficoltà. Con l’organizzazione Viaggi in Gamba l’esperienza del Cammino viene associata all’affiancamento di un coach che aiuti a identificare i propri obiettivi interiori e di vita. «Di solito fare formazione vuol dire chiudersi in una stanza (probabilmente provenendo anche da una condizione di stress) ed acquisire nozioni. Ci sono però altri modi di trasferirle, ad esempio in un percorso di turismo “attivo”» ha spiegato Locatelli.

 

I numerosi itinerari nel mondo, sulle orme di San Francesco

Come è emerso dalle parole della dott.ssa Antonella Tiranti, Dirigente del Servizio Turismo di Assisi, l’intenzione è quella di presentare il Cammino di San Francesco come occasione per conoscere il territorio. Indipendentemente dall’esperienza spirituale, religiosa o di ricerca interiore, «i cammini sono l’occasione per un turismo sostenibile ed anche per valorizzare le eccellenze che non rientrano nelle mete turistiche dominanti». Il turismo slow è quindi nella programmazione strategica della città. D’altronde «i cammini portano benefici all’economia della regione. I pellegrini, infatti, si fermano di più dei turisti e sono più attenti al consumo di prodotti locali» sottolinea la dott.ssa dall’Aglio, di Sviluppo Umbria. Un cammino, del resto, dovrebbe durare almeno 4 o 5 giorni perché possa sortire degli effetti sulla persona che decide di affrontarlo.

Il Cammino di San Francesco, versione “comfort”

L’idea potrà far sorridere molti o far storcere il naso ad altri. Ma tra le possibilità emerse dalla BTRI 2018 c’è anche quella di rendere accessibili i cammini a chi non vuole privarsi del tutto delle comodità. Spesso non c’è attinenza, infatti tra gli effetti del camminare per molti chilometri e per più giorni sulla persona e la sua estrazione sociale o le sue possibilità economiche. Non è detto, quindi che oggi chi affronta il cammino lo veda come un momento di totale sofferenza ed espiazione. Nei momenti di sosta, alcuni possono voler godere del buon pasto invece che di quello frugale o alloggiare in una struttura confortevole anziché arrangiarsi come capita. È importante, quindi, che i cammini siano predisposti in modo da essere fruibili a chiunque grazie a dei servizi.

Candy Valentino

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