Moda orientale, La storia degli abiti tradizionali egiziani
In Italia siamo ormai molto abituati ad incontrare tanti Egiziani immigrati nel nostro Paese che spesso adottano l’abbigliamento Occidentale e abbandonano l’uso degli abiti tradizionali egiziani. Al contrario, anche la moda italiana è sempre più contaminata da influenze provenienti dalle tradizioni di altri Paesi come l’Egitto.
Attraverso il ponte di terra formato dalla penisola del Sinai, l’Egitto fa parte sia del nord-est dell’Africa che del sud-ovest dell’Asia attraverso. Nonostante la sua parziale appartenenza al continente africano, però, i costumi tipici di questa Nazione sono differente dagli abiti tradizionali africani.
Uno degli elementi tipici dei costumi tradizionali egiziani è la tunica, utilizzata nella versione corta o lunga. Come per ogni tradizione legata all’abbigliamento, i dettagli hanno sempre fatto la differenza nel fornire molte informazioni sul mestiere, la provenienza e lo status sociale di chi indossa un indumento. Lunghezze di abiti e maniche e ricchezza delle decorazioni sono i primi elementi che hanno caratterizzato l’evoluzione degli abiti tradizionali egiziani nelle varie epoche.
Le tuniche, elemento tipico degli abiti tradizionali egiziani
Nell’Antico Regno era già molto diffuso l’utilizzo del gonnellino a pieghe di lino, come si è potuto dedurre dalle testimonianze storiche e dai ritrovamenti dell’epoca. Questo fu per lungo tempo l’abito preferito anche durante il Nuovo Regno, che prediligeva le tuniche lunghe con maniche. Per quanto riguarda le camicie, queste subirono una trasformazione nel corso dei secoli, diventando sempre più ampie e comode.
Tuniche, gonnellini e camicie avevano ornamenti colorati ed erano completati dall’utilizzo delle cinture.
L’abito tipico regale in Egitto e le influenze della moda greca
Gli abiti tradizionali egiziani più belli ed elaborati erano gli indumenti da cerimonia dei re. Le decorazioni dei capi di abbigliamento del re rappresentavano, in genere, motivi simbolici.
La forma del gonnellino reale rimase invariata nel corso delle varie dinastie, ma furono aggiunti nel tempo accessori ed elementi, soprattutto durante il Nuovo Regno. Fu in particolare l’influenza dei popoli stranieri, come i Siriani a portare queste introduzioni e a contribuire verso una rapida evoluzione della moda egiziana. I vestiti divennero vistosi e disponibili in più varianti mentre al contrario, durante la Bassa Epoca i costumi dei faraoni divennero più sobri e la moda vide un ritorno alla tradizione. Nel Periodo Tolemaico in Egitto si iniziò a seguire la moda greca, ma anche gli abiti egizi furono imitati all’estero.
Gli accessori dell’abito tradizionale egiziano
Le camicie con maniche corte e larghe lasciavano scoperte le braccia e consentivano di sfoggiare oggetti e accessori preziosi, come i braccialetti. Il gonnellino reale era tenuto fermo da un’ampia cintura. Tra i monarchi del Nuovo Regno era di moda indossare esternamente anche una gonna lunga molto trasparente di lino.
Durante l’Antico Regno, quando si svolgevano delle feste, alcuni aristocratici aggiungevano ai loro abiti la pelle di un felino. Inoltre, in occasione della celebrazione di cerimonie, dovevano indossare sul capo la parrucca arricciata.
L’abito del faraone nell’Antico Egitto
Le classi sociali superiori erano particolarmente attente alla cura del loro abbigliamento, sia per quanto riguarda la scelta dei tessuti raffinati, sia per le fogge confortevoli e al contempo eleganti. Grande importanza ebbe, sia nell’abbigliamento femminile che in quello maschile, la decorazione, visibile nei ricami sofisticati e sugli accessori preziosi.
Faraoni e alti dignitari si distinguevano per:
- gli Hosckh, ricchissimi collari tempestati di pietre preziose;
- il Klaft, copricapo che cingeva la fronte ricadendo indietro sulle spalle;
- l’Uraeus, copricapo con la forma di cobra e le corone bianche e rosse, simbolo del Basso e dell’Alto Egitto;
- lo Schentis, portato sui fianchi, che nelle fogge più raffinate era in lino finemente pieghettato ornato di pendaglio triangolare, spesso riccamente ricamato e trattenuto da una cintura con pietre preziose.
Ai piedi, nelle classi aristocratiche sia uomini che donne portavano i caratteristici sandali con punta ricurva verso l’alto.
Gli abiti tradizionali in Egitto per la gente comune e per i sacerdoti
Le persone dei ceti meno abbienti che per vivere dovevano lavorare, indossavano abiti semplici e pratici. Gli abiti tipici egiziani utilizzati da contadini e artigiani erano calzoni dritti privi di ricami e ornamenti, tenuti con una cintura larga. Anche i servitori e i contadini in alcuni casi potevano portare dei gonnellini di lino a pieghe. I costumi egiziani tipici di barcaioli e pastori consistevano in vesti di velluto o in una fascia o un pezzo di tela molto stretto con strisce pendenti dalla parte anteriore.
Il tessuto più utilizzato in Egitto per gli abiti tradizionali fu senza indubbiamente il lino, bianco, liscio e privo di ornamenti, di cui esistevano molte qualità. Il primo abito di lino di cui si ha notizia risale alla I dinastia e fu ritrovato all’interno di uno scavo del Periodo Tinita.
I sacerdoti sem e gli aristocratici che svolgevano funzioni sacerdotali, sulle spalle portavano una pelle maculata di leopardo, conciata ma non cucita. Questo capo di abbigliamento era molto scenografico perché comprendeva le quattro zampe e la coda dell’animale.
Gli abiti della regina nell’Antico Egitto
L’abito della regina egiziana, come compare nelle immagini di Nefertari rinvenute nella famosa Tomba nella Valle delle Regine, era composto dalla Kalasiris, una veste tubolare in lino bianco trasparente che seguiva le forme del corpo. La scelta del lino di colore bianco per l’abito della sovrana deriva dal fatto che nell’Antico Egitto questo tessuto era molto costoso e riservato unicamente ai ceti sociali più alti. Il bianco, inoltre, simboleggiava gioia e trionfo ed era associato al dio solare Horus. Sul decolletè e sulle spalle spiccava la Hosckh, ricamata a mano con pietre e paste vitree colorare. Completava l’abito della regina in Egitto un finissimo mantello di lino trasparente.
Sul capo la regina indossava l’Uraeus, emblema regale che consisteva in un diadema formato da un cerchio d’oro, con la testa di un avvoltoio e del serpente sulla fronte.
Gli abiti tradizionali egiziani e l’evoluzione della moda femminile
Durante l’Antico e il Medio Regno, le donne indossavano di solito la lunga tunica bianca aderente e sostenuta da bretelle, annodata, talvolta, sul seno sinistro. Questo tipo di abito risultava molto seducente e femminile, infatti copriva solo una spalla e lasciava scoperto il lato destro.
L’influenza del Vicino Oriente si fece sentire anche nell’abbigliamento da donna egiziano, che per lungo tempo non aveva subito sostanziali cambiamenti. La moda infatti diventò più elegante, prediligendo sempre il colore bianco. Gli abiti tradizionali da donna in Egitto erano a due o più pezzi. L’indumento esterno era di lino sottile a pieghe, trasparente e avvitato, mentre sotto si indossava la tunica tradizionale.
Durante le feste, le donne portavano tuniche lunghe con le maniche corte decorate con pieghe o frange e raccolte a formare un ventaglio. L’abito da cerimonia era abbellito da gioielli, come braccialetti, collane e pettorali.
Le donne di servizio solitamente indossavano soltanto una striscia di cuoio che passava tra le gambe, come spesso si vede nelle raffigurazioni e nelle decorazioni in rilievo antiche.
Inoltre, una figura molto importante per quanta riguarda il settore della moda egiziana senza dubbio è stata storicamente quella delle danzatrici. Le ballerine, infatti, indossavano abiti trasparenti molto seducenti.
Candy Valentino