Abiti popolari della Russia: il sarafan
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta della storia della moda legata alle regioni d’Italia e alle nazioni del mondo e stavolta parliamo degli abiti popolari della Russia. Come in molti altri Paesi, anche in Russia i cambiamenti nell’abbigliamento hanno rispecchiato le complesse vicende storiche della nazione. Il costume tradizionale russo si diversifica in relazione all’età, al ceto sociale di appartenenza e ai valori più importanti per chi lo sceglie. Esistono varie tipologie di abiti tradizionali in Russia ma sono accomunati dalla ricchezza della lavorazione e dello stile, dalla vivacità dei colori e dalla varietà dei motivi decorativi. Non mancavano anche nella tradizione storica della “moda” russa tanti accessori come i copricapi e i fazzoletti. Gli abiti delle vedove, delle vecchie nubili e delle ragazze in procinto di sposarsi erano, ovviamente, differenziati da tanti dettagli, come in ogni tradizione.
Il sarafan: scopriamo gli abiti popolari della Russia
Uno degli abiti tradizionali della Russia è il sarafan. In base ai documenti attualmente esistenti sembra che sia comparso nell’abbigliamento nel XIV secolo. Quello tra la fine del XIV secolo e la metà del XVI secolo fu un periodo di costituzione dello stato centralizzato russo e l’alternativa al sarafan divenne la poniova. Questa era poggiata sui fianchi e veniva utilizzata soprattutto a sud di Mosca. Il rinnovamento della nazione russa voluto da Pietro il Grande portò all’abbandono del sarafan da parte delle donne dei ceti superiori già dal XVIII secolo. Le contadine invece hanno continuato ad usarlo fino al XX secolo e in seguito il suo utilizzo è rimasto legato alle feste popolari.
I modelli più semplici di sarafan cuciti per indossarli tutti i giorni sono a tinta unita nera o decorati con motivi floreali. Esistono però anche versioni più eleganti di questi abiti tradizionali confezionate in broccato, per le occasioni speciali.
Come si indossa il sarafan?
Questo abito tradizionale della Russia si indossa secondo l’usanza con una camicia a maniche ampie. È formato da un corpetto attillato sull’addome e da una gonna lunga fino ai piedi e di taglio largo. Viene abbinato al fazzoletto legato al collo oppure al copricapo tradizionale, il kokoshnik. Attualmente in occasione delle feste tradizionali si porta anche senza camicia e in una “rivisitazione” moderna, come abito estivo. Tutto il completo comprendeva:
- camicia,
- sarafàn,
- cintura,
- copricapo,
- calzature di tiglio o pelle.
I modelli più antichi usati dalle donne anziane erano a forma di tunica. Nel XIX secolo il modello subì delle modifiche e furono ricavate due bretelle blu, rosse o nere di lana dalla parte posteriore.
Per quanto riguarda gli accessori, nelle regioni settentrionali si usavano dei guanti senza dita, sopra i quali si indossavano dei bracciali metallici. In quelle centrali le ragazze portavano sulla cintura delle tasche usate come borsette.
Gli abiti popolari maschili della Russia
Il completo tradizionale da uomo era composto da:
- camicia,
- pantaloni,
- cintura,
- calzature di pelle o di tiglio,
- copricapo, il cui uso era d’obbligo.
La camicia di lino o canapa, legata alla vita da una cintura era a forma di tunica e lunga fino alle ginocchia, con le maniche lunghe fino alle dita delle mani. Il colletto della camicia consisteva in una fettuccia sollevata, chiusa da un bottone. In genere era bianca o a quadretti multicolori e sulle spalline c’erano delle inserzioni chiamate polik, di colore rosso quando si trattava di camicie festive.
I pantaloni erano calzoni stretti e lunghi fin sotto le ginocchia uniti tra loro da un’inserzione rettangolare e decorati con una riga longitudinale. Si portavano infilati dentro gli stivali o coperti con le pezze da piedi. Per tenere i pantaloni si portava una cintura di corda.
Il copricapo estivo era di feltro nero, marrone o grigio-bianco e quello invernale di pelliccia o velluto.
I bambini in Russia e gli abiti popolari
I bambini fino all’età di 7 anni circa indossavano solo una camicia che veniva cucita riutilizzando la stoffa di camicie da adulto, insieme ad una cintura. Dopo i 7 anni i bambini iniziavano ad indossare capi di abbigliamento differenti tra maschi e femmine. I primi, quindi, cominciavano a portare anche i pantaloni mentre per le femmine venivano confezionati i primi sarafan e le gonne.
Nella Russia meridionale, però, le bambine continuavano a lungo ad indossare gli stessi abiti dell’infanzia e il segno che le identificava erano degli orecchini a forma di sfera con piume d’oca. Alle femmine erano riservati alcuni accessori fin da quando erano piccole e spesso indossavano collane e orecchini realizzati con bacche o semi di frutta.
La realizzazione degli abiti popolari della Russia
Le contadine producevano i costumi tradizionali in casa. Le bambine imparavano a filare tra i 5 e i 6 anni di età mentre le donne adulte si occupavano della tessitura fino ai 40-50 anni. La cucitura veniva realizzata a mano utilizzando filo di canapa o lino. All’epoca della produzione più corposa di costumi tradizionali in Russia, infatti la macchina da cucire era ancora un oggetto di lusso poco usato.
Gli uomini si occupavano invece della realizzazione delle calzature. Le scarpe in Russia erano prodotte in fibra di tiglio o di corda intrecciate.
Gli altri abiti popolari della Russia
Oltre al sarafan e alla poniova, un indumento legato alla vita da indossare sopra alla camicia, esistevano altri completi nella tradizione russa. Il completo con la gonna a righe e il kubelok però rispetto ai primi due avevano una diffusione più localizzata. La tunica chiamata perednik esisteva sia nella versione senza maniche che con le maniche lunghe ed in seguito ne fu introdotta nella moda locale una con la pettorina. I perednik festivi avevano decorazioni più ricche e ricami.
La tunica chiamata nagrudnaia, di origine molto antica, cambiava denominazione a seconda delle regioni. Poteva arrivare alla vita, ai fianchi o alle ginocchia, con o senza maniche. Le varianti erano in tela bianca o blu per quella più leggera, in lana bianca, nera, rossa o marrone per quella invernale. La nagrudnaia realizzata per le feste veniva decorata con ricami, frange e lustrini.